— 199 — difetta, e che qui non sappiamo dove trovarle.... Rispetto a Roma bisogna che finisca. Quando? Non so; ma credo che ogni giorno fa un passo e forse non siamo lontani dall'ultimo tracollo. Ma Roma bisogna che cessi, o deve cessar l’Italia. Come? Una voce da Roma può in 24 ore mettere turbamento in tutti i cuori, eccitare le più malvage passioni col fanatismo, la resistenza e la guerra civile? Una voce da Roma può chiamare un fanatico, un ignorante per ciascuno dei suoi 50 mila distretti cattolici e fare inondare l’Italia, violarla, stuprarla? Per Dio: Italia dice: o fuora tu, voce iniqua, o fuori io. È questa il delenda Chartago che il Ricasoli pronunzia in tutte le lettere, anche le prime, nelle quali sconsiglia il movimento nello stato romano per ora, cioè al momento attuale ! A tal proposito la lamentela contenuta nella seguente lettera del Barone al Cavour (pag. 61) mi porge occasione di affrontare un argomento d’attualità. Egli scrive : Il clero toscano, mosso da una voce che viene da Roma, si rifiutò a partecipare nelle sacre commemorazioni di nostra nazionalità. L’opinione pubblica è tutta col Governo; talvolta vi è un calore tale da far temer violenze, che fin qui le autorità governative poteron prevenire. Lo sdegno contro Roma è immenso. La coscienza religiosa dell’universale è chiarita che Roma non difende la religione di Cristo, ma i mondani interessi— Roma è ornai chiarita incompatibile con la indipen-