— 372 — Congregazioni e Tribunali ecclesiastici per materie ecclesiastiche, pensioni ai prelati che occupavano i posti civili, piatto dei cardinali italiani fissato in scudi 10.000 annui, onori e prerogative con preminenze assolute al Supremo Gerarca della Chiesa, senatori per diritto i cardinali italiani, piena libertà dell’ Episcopato italiano negli affari ecclesiastici. Il tutto da stipularsi mediante apposito trattato di cui attendeva il progetto dettagliato, avuto il quale allora soltanto avrebbe permessa la formale trattativa, perciò nel frattempo strettissimo segreto, sotto minaccia, in caso contrario, di mandar tutto a monte. L’ Eminentissimo pareva in buona fede, anche perchè convinto che nulla la Santa Sede avesse da sperare dalle baionette estere, che il Papato risorgerebbe per l’accordo e l’Italia, avente Roma per capitale e il Pontefice con sè, sarebbe accolta e riverita nel numero delle grandi potenze. Aggiunse anche che l’Austria, spaventandosene, dovrebbe ceder la Venezia senza spargimento di sangue. Questi pensieri e parole l’Aguglia aveva raccolte dalle labbra deH’Antonelli, come la lettera del 17 febbraio attesta. Il Cavour fece rispondere il 20 succ. che era pronto a trattare direttamente gl’ interessi dei due clienti; eguale dichiarazione faceva il Cardinale, il quale consigliava a trovar modo d’allontanar da Roma il detronizzato Re di Napoli che avrebbe