— 88 — conferire con Napoleone III, gli avrebbe sottoposto quel memoriale di cui ho parlato nel capitolo precedente e a cui alludono le lettere di Nigra a Cavour e di Cavour a Nigra riportate al n. 147 e 148 del Carteggio (Y. I). Salvagnoli ai primi di maggio ’59 voleva nuovamente recarsi a Torino per conferire col Cavour, che viceversa non ne sentiva il bisogno : alle insistenze fatte per mezzo del Bon Compagni, il Conte gli fa dire telegraficamente: «Dites lui que je l’inviterai à dinér». Cioè che non voleva vederlo (Diario Massari, pag. 330). Allora il Salvagnoli si rivolge direttamente a Napoleone, col quale conferisce più volte nel maggio, ad Alessandria, e poiché ritiene impossibile un aiuto militare dal Piemonte, lo domanda all’ Imperatore, che subito vi destina il Principe Girolamo e il suo V° Corpo. Del che giustamente si irrita il Cavour, persuaso che a mantener l’ordine in Toscana bastano 40 uomini (pag. 343) e sospettoso della politica napoleonica nella Italia Centrale. Che la mossa del Salvagnoli fosse inopportuna, 10 non nego : per lo meno avrebbe dovuto prevenire 11 Cavour, che dirigeva la politica italiana, prima di parlare coll’ Imperatore. Ma a parte lo screzio, superato segnatamente per l’opera di pacificazione spiegata dal Massari1, è certo che solo la paura di 1 22. Maggio. Il colloquio tra Cavour e Salvagnoli è stato pacifico, hanno convenuto che si debba lavorare in Toscana per