— 173 — ■che amano la Patria e la vogliono indipendente e libera facciano il dover loro e si diffondano con l’azione loro civile per i villaggi e per le campagne. Io credo anzi che noi compiremo un atto grande, e lo compiremo per modo che appariremo ognora più degni della nazionalità che vogliamo costituire; credo che guadagneremo nuovi titoli all’ammirazione dell’ Europa e degli stranieri qui residenti. Ella dev’essere anco in quest’occasione uno dei precipui operatori, e ciò per quella influenza che si è ben meritata per le qualità sue patriottiche; ed ho fiducia che già ella siasi bene inteso su tutto con codesto sig. Prefetto, anco come deputato dell’Assemblea Toscana. Coraggio adunque e superiamo anche quest’ultimo spazio, che il superarlo gloriosamente sarà non tanto d’utile nostro quanto di grande esempio agli altri nostri confratelli italiani. Abbia l’attestato della mia fiducia e del mio rispetto. Dev.mo Ricasoli. Ora per quanto al successo abbia contribuito il lavoro diplomatico del Cavour diretto a mollare giorno per giorno sulle pretese della Francia circa la cessione di Nizza e della Savoia, e segnatamente della prima, che il Ministro negozia con sacrificio della sua popolarità, offrendo causa alla grave sua dissenzione con Garibaldi, —* e di ciò fan prova le diverse lettere che il Carteggio Cavour-Nigra al HI volume riporta — per quanto l’appoggio della Società Nazionale e di tutti i rivoluzionari concordi, 12. - M. Puccioni, L’Unità d’Italia, ecc.