— 415 — Re spodestato abita in Roma al Quirinale, e vi batte moneta falsa, di cui si trovan forniti a dovizia i briganti napoletani: l’obolo carpito ai credenti delle diverse parti d’Europa, in nome di S. Pietro, serve ad asgoldarli in tutte le parti d’ Europa. A Roma vengono a prendere la parola d’ordine e le benedizioni con cui quegli animi superstiziosi e corrotti corrono più alacremente al saccheggio e alle stragi: da Roma traggono munizioni ed armi quante ne abbisognano e sui confini sono i depositi e i luoghi di ritiro e di rifugio per riannodarsi. Le perquisizioni e gli arresti fatti in questi giorni dalle forze francesi non ne lasciano dubbio, l’attitudine ostile, le parole dette da una parte del clero, le armi, le polveri, i proclami scoperti nei conventi, i preti e frati sorpresi tra le file dei briganti nell’atto di conlpire le loro gesta, fanno chiaro ed aperto di dove vengono gl’ incitamenti. Questa circolare, che ricorda per la forma e la sostanza quelle che reser noto nella diplomazia il (■onte di Cavour, riportò il consenso di tutti i politici italiani, Bixio compreso, e fu validamente appoggiata a Parigi da Nigra, ma non ottenne che un successo di mezze promesse: fu risposto che l’imperatore aveva assunto l’impegno di tutelare il Papa, e non poteva richiamar le truppe da Roma, che proponeva di continuare i negoziati con lui, tanto per metterlo dalla parte del torto, e di agire ^n ogni mezzo sulla pubblica opinione, e consigliava si cercasse di ricondurre l’ordine nelle prò-