149 10,9, gli evangelici il 4,8. In media si hanno ogni anno a Budapest 11,4 matrimoni ogni 1000 abitanti, 17,0 nascite, 17,8 morti. Di pari passo con l’incremento topografico e demografico — pur attraverso a stasi dovute a crisi economiche (1905) — si è verificato lo sviluppo industriale e commerciale della città. L’industria si è occupata dapprima della lavorazione e trasformazione di prodotti agricoli (mulini, pastifici, zuccherifici, birrerie, lavorazione della canapa), forniti in gran copia dall’Alfòld. Di questo e di tutte le regioni contermini, dall’arco dei Carpazi alla Croazia e alla Tran-silvania, Budapest divenne a poco a poco la fornitrice di prodotti lavorati d’ogni specie, tanto che il numero di persone impiegate nell’industria era salito nel 1910 al 45 per cento delle persone attive (1920: 30,5). La piccola industria conta 35 mila imprese con meno di 20 operai, la grande industria — che nel 1890 aveva ancora solo 365 imprese con più di 20 operai —, era salita allo scoppio della guerra a 1296 imprese. Le industrie più importanti sono quella delle macchine (36 mila operai), della lavorazione del ferro e degli altri metalli (Il mila), dell’abbigliamento (17 mila), delle costruzioni edilizie (12 mila) e della tipografia (9 mila). Le imprese si sono sviluppate nei dintorni della città, specie a nord-est (Ujpest), est e sud-est; in questa direzione si trova l’importante sobborgo industriale di Kòbànya e il comune di Kispest. La funzione che ha Budapest di città di scambio risulta poi dal forte numero di persone impiegate nel com-