6 collinosa, con grandi fiumi divaganti in ampi meandri, una regione assai simile a quella da dove erano partiti. Sette stirpi magiare — di cui forse una, alla quale apparteneva Arpad, il loro capo, di origine diversa — già nell’anno 896 erano pervenute, varcato il passo di Verecke, nel bacino del Danubio. Entrate esse a contatto col regno slavo del principe moravo Svatopluk, questo fu facilmente respinto verso nord, mentre un tentativo degli Ungheresi di spingersi verso ovest (tentativo che se fosse riuscito a-vrebbe condotto forse alla loro scomparsa, come era avvenuto di tutti i conquistatori precedenti), fu frenato da Ottone I (scontro di Lechfeld, presso Augusta, 955). Presa quindi dimora nel medio Danubio, già alla fine del X secolo, cento anni dopo la loro venuta nell’Europa centrale, essi costituirono uno stato indipendente che venne chiamato Ungheria. Stefano il Santo (997-1038), assunto il titolo di re con l’assenso del Papa, convertì il suo popolo alla religione cristiana e, pur trovandosi a contatto con potenti vicini, come l’imperatore di Bisanzio e il rinnovato Sacro Romano Impero, riuscì a formare uno stato ben organizzato, che si estese su tutta la pianura fino alla Drava e nella regione collinosa e montuosa fino al versante dei Carpazi rivolto verso di essa. La divisione in comitati, introdotta già fino da allora, indica l’influsso dell’organizzazione feudale, pur adattata alle particolari abitudini patriarcali del popolo e ai caratteri del suolo. Anche la Croazia e la Slavonia, con una zona costiera dell’Adriatico,