CAPITOLO V Agricoltura. Allevamento del bestiame. Miniere. Stato agrario importante già prima della guerra e granaio dell'Austria, l’agricoltura è ancora la base più importante dell’economia ungherese, in quanto la produzione, oltre a coprire di gran lunga il fabbisogno e ad alimentare alcune industrie, permette anche una notevole esportazione. Assieme alla Danimarca l’Ungheria è ora lo stato d’Europa che ha le percentuali più alte di superficie agraria arabile. Questa è anzi proporzionalmente di molto aumentata data la perdita di tutta la cintura montuosa ed anche se molti dei terreni più produttivi sono passati ad altri stati (Banato, Bafcka), il territorio attuale potrà in molti casi essere migliorato e dare nel futuro una produzione ancora maggiore. Nel 1930 ben il 71,2 °/0 del territorio nazionale risultava coltivato in modo intensivo e cioè il 60,1 % a campi, 1’ 1,2 % ad orti giardini, il 7,2 % a prati, il 2,3 % a viti. I pascoli si estendevano in quell’anno sul 10,7 % del territorio, i boschi soltanto sull’11,7, mentre il resto (6,7%) risultava incolto.