30 stato sulla destra del Danubio. Al suo limite settentrionale è il piccolo (kmq. 23) lago di Velence. Colline deU'Ungheria settentrionale. — Carattere non molto diverso dal rilievo della Pannonia hanno anche alcuni gruppi di colline, appartenenti al sistema dei Carpazi, le quali occupano tutta la parte più settentrionale dell’Ungheria odierna, tra Danubio e Tibisco. Gli Ungheresi le designano complessivamente col nome di Felfòld, cioè terre alte, in contrapposto all’Alfold ad esse sottostante. Esse pure formano dei gruppi piuttosto isolati, con prevalenza ora di rocce vulcaniche, ora di rocce calcaree e le valli sono pure qui percorse da linee ferroviarie importanti. L’angolo di nord-ovest, tra la curva del Danubio e l’ipoly (ted. Eipel) è occupato dalle colline di Bòrzsòny (m. 939), dai dossi calcarei di Cserhàt e di Karancs (m. 727); l’insieme forma un paesaggio poco movimentato, nel quale i molli strati cenozoici si alternano con potenti colate andesitiche, che in parte li hanno difesi dall’erosione. L’alta vailetta del Zagy-va (che affluisce presso Szolnok nel Tibisco), separa queste colline dal gruppo trachitico di Màtra, dove è la più alta elevazione dell’odierna Ungheria (monte Kékes, m. 1010); esso è molto boscoso e non mancano ancora adesso manifestazioni vulcaniche secondarie. Presso il versante settentrionale, (a Salgótarjàn) dagli scisti neogenici si ricava un buon carbone. Le vallette di Tarna e di Eger (pure affluenti del Tibisco) separano i Matra dal gruppo calcareo (giurassico) di Bùkk, di poco più basso (m. 957), che