32 una valle terrazzata. È da ricordare che gli strati pontici sono stati portati in basso e uno scavo praticato nella pianura, pur con grandi oscillazioni, trova dapprima terreni alluvionali (20-25 metri), quindi diluviali (fino a 100 metri sotto il livello del mare), poi il levantiano e infine sotto di questo il pontico. L’uniformità è alterata da pianalti di lòss del Quaternario antico, da coni di deiezione, da tracce di letti fluviali abbandonati, con segni d’impaludamento negli angoli morti. Inoltre i venti hanno rimosso grandi quantità di sabbia (togliendola di preferenza ai coni di deiezione) e hanno prodotto delle serie di dune con andamento parallelo a quello dei venti dominanti oppure dei letti dei corsi d’acqua estinti. Nei punti più depressi, dove c’è meno sabbia e dove la coltre argillosa fa venire alla luce la falda d’infiltrazione (che ha sciolto i sali delle lagune terziarie) vi sono delle zone salmastre (sri^/ò/d), sterili e disabitate (ungh. puszta = terreno disabitato), che albergano soltanto una vegetazione alofila. Nell'Alfòld si possono distinguere due parti, quella tra Danubio e Tibisco e l’altra posta sulla sinistra di questo fiume. La prima, che è detta anche Mesopota-mia ungherese (di cui la parte centrale è costituita dalla Piccola Cumania: ungh. Kis Ktmsdg), è per la massima parte occupata da sabbie (sovrastanti gli strati di lòss), con dune da poco fissate dall’uomo e orientate secondo la direzione del vento e si eleva di una quarantina di metri sui due fiumi (la massima altezza, 174 metri, è a nord-est di Baja). Manca un’idro-