169 Quinquecclesiae; ungh. Pécs; ted. F unfkirchen), ottava tra 1 centri ungheresi per numero d’abitanti (23.800 nel 1870; 47.556 nel 1920; 61.801 nel 1930, con un notevolissimo aumento, del 29,9 % nell’ultimo decennio), posta a 160 m. sul mare, a egual distanza dal Danubio e dalla Drava, presso il versante meridionale delle colline di Mecsek. Detta dai Romani Sopianae, ebbe grande importanza come luogo fortificato, abbracciò presto il Cristianesimo, fu poi danneggiata dalle invasioni di Gepidi, Goti, Longobardi, Bulgari; vescovato dal tempo di re Stefano possiede un’Università dal 1367 (di nuovo rifondata nel 1923, trasportando a Cinquechiese l’Università Elisabetta di Pozsony-Bratislava). La città fu occupata dai Turchi dal 1543 al 1686 e alla fine del XVIII secolo aveva solo 2000 ab. Un decimo circa della popolazione risulta di parlata tedesca. L’industria è rappresentata dalla fabbrica di maioliche Zsolnay (fondata nel 1864; 800 operai), dalla fabbrica di vino champagne Littke, dalla fabbrica di organi Angster (fondata nel 1867; 100-120 operai) e da altre imprese minori (macchine, mobilio, cuoio, birra, mulini). I quartieri del centro (Belvàros), hanno carattere urbano molto accentuato. Nei dintorni la Compagnia di Navigazione del Danubio possiede delle importanti miniere di carbon fossile (strati del Lias inferiore) dotate d’impianti moderni (migliaia di tonn. estratte: 1900, 733; 1920, 474; 1929, 572; minatori impiegati 1800; potenza del deposito 115 milioni di tonn.). Porto di Cinquechiese sul Danubio è la cittadina di Mohàcs