18 risulta essere di 522 km. (tra 16°01’ e 22°58’); la larghezza di 220 km. Il punto più settentrionale è a 48°31 ’ nord; il più meridionale a 45°48’. L’Ungheria fa parte del fuso dell’Europa Centrale ed ha quindi la stessa ora dell'Italia. In questi limiti l’Ungheria ha perduto il 71,5% del territorio e il 63,5 % della popolazione del 1910, gran parte delle foreste, delle zone industriali e delle materie prime, in modo che l’autarchia prebellica è scomparsa ed essa è diventata uno stato ad economia prevalentemente agricola; la densità è aumentata da 64 abitanti a 93,3 per kmq. e il confine, che un tempo s’appoggiava di prevalenza ad ostacoli naturali (Carpazi) è ora quasi ovunque artificiale (salvo per brevi tratti sul Danubio e sulla Drava) e passa proprio in zone dove la popolazione è assai densa. Esso inoltre traversa in 43 punti delle linee ferroviarie e in 107 delle strade ordinarie. La sfera d’influenza economica di molte grandi città (Seghedino, Debrecen, Pécs) è rotta, una regione fruttifera come il Banato è smembrata in tre parti, la confluenza della Drava nel Danubio è lasciata in possesso jugoslavo, in modo da impedire la navigazione dei due fiumi agli Ungheresi. Inoltre la capitale dello stato che prima comprendeva solo la diciassettesima parte della popolazione, assomma ora all’ottavo e si trova a breve distanza dal confine ceco. Il principio di nazionalità è stato poi ovunque violato per dare agli stati vicini gran parte dei nodi ferroviari, necessari allo sviluppo economico, con il pretesto che questo volevano le esigenze militari;