— 30 — perchè Ottone I (961-973) lo coniò di egual peso dei precedenti, ma al titolo di 791/1000; aveva perciò un valore reale di 4/6 circa in confronto di quello di Carlo Magno. Così fu coniato da Ottone II (973-983) e da Ottone III (983-1002). Enrico II nel (008 diminuì ancora e peso e titolo, riducendolo a grammi 0.765 ed al titolo di 667/1000; portandolo così al valore reale di '/ del denaro primitivo. Federico I Barbarossa (1152-1 190) ed Enrico VI (1190-1197) coniarono il doppio soldo imperiale di 24 denari, il soldo imperiale di 12 denari, ed il mezzo soldo imperiale di 6 denari; il primo aveva d’argento grammi 8.572, il secondo grammi 4.286, il terzo grammi 2.173, ^ Molo di 958/1000. Si coniarono ancora: il terzo di soldo imperiale di 4 denari con grammi d’argento 1.493 al titolo di 9x7/1000; il quarto di soldo imperiale di 3 denari con grammi d’ argento 1.231 al titolo di 833/1000; il denaro imperiale (1191) con grammi d’argento. 0.533 al titolo di 667/1000; in proporzione avevano il valore di centesimi 67.5 del denaro di Enrico II. Dopo il Concordato delle Città Lombarde del 3 Giugno 1254 si coniò una nuova serie di monete: il soldo imperiale di 12 denari, chiamato ambrosino grande, del peso di grammi 2.937, al titolo di 928/1000 e del valore reale di 2/i del soldo battuto da Federico I Barbarossa ; l’ambrosino piccolo (mezzo soldo imperiale di 6 denari), detto anche denaro grosso, che aveva metà peso del-Xambrosino grande, ma al titolo ridotto a 900/1000; per cui il suo valore reale non era di 50/100 bensì 48/100 e mezzo ; il grosso (terzo di soldo imperiale di 4 denari) che pesava grammi 1.212, al titolo di 750/1000; il denaro, detto denaro terzuolo, che pesava grammi 0.170,