gento con peso proporzionato ed allo stesso fino, erano V* ' V4 ‘ V8 " Vib * Va* clle fino al i635 corrispondevano rispettivamente ad 80-40-20-10-5 soldi; e nel 1739 a no - 55 - 27 */,- 13 74 - 6 7S. 13. - Marcello. - Narrano i nostri Cronisti che il Doge Sebastiano Ziani introdusse nel 1 173 l’uso di gettare al popolo alcune monete in occasione di feste straordinarie. Il Doge Nicolò Marcello (1473-1474), seguendo l’uso antico, fece coniare una moneta d’argento speciale che valesse 10 soldi e che in seguito fu chiamata Marcello; anzi per dire io soldi si diceva un Marcello. Aveva di taglio 74, perciò pesava carati 15 e 6/10 circa (grammi 3.23) a peggio 60 (titolo 948/1000), e già nel 1527 valeva 12 soldi ; aumentando sempre più il suo valore con la diminuzione della lira veneta. 14- - Mocenigo. - Era una moneta d’argento, stampata nel 1475 dal Doge Pietro Mocenigo, del valore di 2 Marcelli o di 20 soldi ; chiamavasi perciò lira moceniga e da alcuni lirazza fina. Pesava carati 31 2/10 (grammi 6.46) a peggio 60, e già nel 1527 valeva 24 soldi. Con la diminuzione della lira veneta aumentò proporzionatamente il suo valore reale, dimodoché, alla caduta della Repubblica, valeva 50 soldi (lire venete 2 l/2), come il Marcello ne valeva 25 (lira veneta 1 ‘/). 15. - Osella d’argento. - Nel 1275 fu decretato che nel giorno del S. Natale il Doge dovesse regalare a tutti i Nobili del Maggior Consiglio cinque oselle dai piedi rossi (anitre selvatiche) ovvero soldi 32, che allora corrispondevano a l/2 lira d'oro o redonda. Con parte presa dallo stesso Maggior Consiglio il 28 Giugno 1521