— 13 — ebbe poca durata. La seconda, che si chiamò lira de grossi a oro, seguì la sorte dello zecchino ; i derivati si nominarono: soldo de grossi a oro - grosso a oro -piccolo a oro, coniati sempre in argento al loro peso originario, ad eccezione del piccolo ¿he, come si disse, era solo moneta di conteggio. 4. - Lira veronese - lira bresciana. - Sin dai primi tempi le monete venete erano in uso, non solo a Venezia, ma ancora nella terraferma e subirono in ogni luogo le stesse vicende, anche se conosciute con diverso appellativo. Quando il Doge Andrea Dandolo (1343-1354) diminuì il valore della lira veneta di conto, sembra che i territori di Verona e Vicenza, come più lontani ed indi-pendenti, non accettassero tale diminuzione. E’ certo però che, quando Verona e Vicenza furono soggette a Venezia, la loro lira era di 1/ maggiore di quella veneta; proporzione stabilizzata dal decreto 14 febbraio 1405 (more veneto), La lira veneta, cioè 20 soldi, pesava nel 1406 grani 168 (8 4/]0 x 20) a peggio 40, pari a grammi 8,695 a' titolo di 965/1000; ne consegue perciò che la lira veronese pesava grani 252 a peggio 40, pari a grammi 13.043 al titolo di 965/1000 ; lo stesso peso e titolo della lira veneta di conto del 1284. Sebbene in seguito anche i Veronesi e Vicentini avessero adottato la lira veneta, tuttavia continuarono ad usare per molto tempo la lira veronese, della quale se ne conservava ancora memoria nella prima metà del 1600. Il rapporto però non si mantenne sempre eguale, datala diminuzione del valore reale della lira veneta. Nel 1620 la lira veronese aveva il valore di lire venete 3 e soldi 14 ed alla caduta della Repubblica di lire venete 5 e soldi 4.