— io3 — pezzo di bronzo pesava, quindi un numero di grammi eguale a quello dei centesimi di cui rappresentava il valore. Il valore intrinseco dei metalli preziosi nel sistema monetario latino era perciò: Una lira in oro — grammi 0.290323 di oro fino ; in argento = grammi 4.50 di argento fino; in argento a 835/1000 = grammi 4.175 di argento fino. Una lira d’argento a 835/1000 corrispondeva quindi, nel suo valore intrinseco, a lire italiane 0.9278. In base a detta Convenzione ed al decreto-legge 21 Luglio 1866 furono rinnovati i conii delle monete d’oro, delle monete di bronzo (a 96 parti di rame e 4 di stagno) e della pezza d’ argento di 5 lire {scudo) allo stesso peso e titolo e furono coniate le nuove monete divisionarie d’argento da 2 lire - da 1 lira (100 centesimi) da 50 e da 20 centesimi (') al titolo di 835/1000 e del rispettivo peso di grammi 10.00 - 5.00 - 2.50 - 1.00 del valore intrinseco o reale di lire italiane 1.8556 - 0.9278 - 0.4639 - 0.1856 (®). (1) Le monete d’argento da 20 centesimi furono dichiarate fuori corso con regio decreto 1 Marzo 1883 N. 1218. (2) Avevano ancora corso legale nel Regno, e perciò dovevano essere accettate dalle Casse pubbliche le seguenti monete nazionali ed estere. Monete d'oro a 900/1000 : da 100 - 50 - 20 - 10 - 5 coniate in Italia, Belgio, Francia, Grecia, Svizzera ; da 8 e 4 fiorini, pari a 20 e 10 lire, coniate nell’ Impero Austro-Ungarico, ed ammesse al corso legale nel Regno con regio decreto 12 Febbraio 1871 N. 57; da franchi 100 e 20, pari a lire 100 e 20, coniate nel Principato di Monaco, ed ammesse al corso legale nel Regno con regio decreto 8 Settembre 1878 ; da 20 e 10 dinar a, pari a lire 20 e 10, coniate nel Regno