E sopratutto non si comprende perchè il Nostro, chiaro maestro di verità, forte suadente al bene, e sagace ordinatore del futuro, non sia oggi il compagno della gioventù e del popolo umile ch’egli tanto predilesse e per cui tanto sofferse, e perchè i suoi libri non vengano adottati nelle scuole e non s’impartisca così ai giovani la linfa vitale del suo pensiero. Possono ritenersi forse da taluno le sue idee ormai superate. Ma se i dissentimenti del Nostro da quasi tutte le dottrine del suo tempo e dai riformatori d’allora, come il Cavour, che plagiando il liberalismo d’oltremonte costituiva in Italia una borghesia rifatta e meschina ; come il Mazzini stesso, profondamente italiano, ma dai principi spesso utopistici e non sempre compatibili con le vere tradizioni nazionali, non lo rendessero interessante, così tutto il suo apostolato nel campo civile e letterario, sta a dimostrare la forte gravitazione del suo pensiero in tempi più maturi. Quel ch’egli disse della retta fraternità e della bellezza immortale, costituisce, nella sintesi poetica, i fondamenti più solidi dell’arte e delle dottrine più moderne e revisionistiche del diritto, dei rapporti sociali e degli stessi ordinamenti interni dei popoli ; quelli, sopratutto, come 1 italiano, che vanno vieppiù emancipandosi dai principi dell’89. - 125 —