di debolezza morale o di temerità disperata, che d’atti magnanimi e di forza e di costanza. Forza di cui egli sentiva tutta la poesia, non già per distruggere, ma per compiacersene in potenza, e in atto, quand’era da usarla qual mezzo di perfezione. Un istinto militare poteva nel forte soldato del pensiero, così ch’egli amava la lotta spiegata sulle pagine dei suoi libri sapienti, come quella cruenta sui campi di battaglia; e all’uopo diceva: «Qual fece più danno e qual più bene alle nazioni, la conquista o il commercio? Anco la fiaccola della guerra può accendere il santo lume del vero ». E per quello egli affrontò tutti i pericoli, si prodigò in tutte le fatiche, consolando, incuorando nella sua vita d’apostolo, così durante l’assedio di Venezia, e combattendo in prima fila a Vicenza « per dar a mo’ d’esempio la vita » : 1848. * * * Dal suo esilio di Francia scriveva gli Opuscoli inediti di Fra Girolamo Savonarola, trattando sopratutto dell’ idea del dovere intesa come fondamento del diritto, onde la virtù risultasse indispensabile condizione della libertà civile. E per dimo- - 91 -