antico Teofrasto, che la ritenne, pur non essendo egli epicureo e conoscendone la falsità, un estremo rimedio a’ mali indefettibili. E nel negare ogni ragione alla vita.il Leopardi si fa a difendere le illusioni, «che non possono esser condannate, spregiate, perseguitate se non dagli illusi e da coloro che credono che questo mondo sia o possa essere qualcosa e qualcosa di bello. Illusione capitalissima ecc.» (Zibaldone, 111-327-2). Combatte quindi ogni verità che possa distruggere le illusioni, le quali, lasciando l’uomo nell’ignoranza del vero, assicurano la sua felicità. Colpa adunque della scienza e di questo progresso d’aver reso infelice l’uomo, «col collocarlo assolutamente fuori dalla sfera degli altri esseri (dove avrebbe potuto primeggiare Io stesso), e regolarlo con leggi a parte e indipendenti dalle leggi universali della natura » (Zibaldone, I, 393, 2). Ma la scienza se doveva essere causa d'infelicità per l’uomo, lo era in quanto aveva limitato il proprio compito all’esame delle leggi esteriori delle cose, senza poterne scrutar l’intima essenza, il significato recondito. Perchè la scienza fu fredda senza amore, declinando dal piano dei valori universali, dove la materia cospira con lo spirito, l’intelletto col sentimento, in quell’unità che gravita — 60 -