zato. E si noti che il Tommaseo era sempre stato uno dei più convinti avversari del duello. Tant'è vero che in questa stessa occasione, ferito dal Golzan ch’ebbe primo a tirare, toccando a lui, secondo, disse : « tiro a quel salcio » e colpì nettamente l'albero anziché il francese. E sentire con quanta nobiltà, con quali sentimenti profondamente italiani il Tommaseo proprio negli anni, in cui scriveva le parole che gli si vorrebbero imputare come poco ortodosse per un Italiano, ringraziava l'Italia e il Parlamento italiano dell’alto onore fattogli eleggendolo e convalidandolo deputato. E uno stralcio del resoconto stenografico della seduta del 10 maggio 1860. Notate anche la differenza del tono con cui la Camera dei Deputati tratta Giuseppe Garibaldi, del quale il verbale non ci dà la lettera, mentre riproduce integralmente quella del Tommaseo. « PRESIDENTE (Lanza). Così pure la Camera ha inteso let-» tura di una lettera di rinuncia inviata dai Deputati Gari-» baldi e Laurenti-Roubaudi. » Metterò ai voti questa rinuncia. (E accettata). » Finalmente l'onorevole nostro collega Nicolò Tommaseo » inviò la sua rinuncia per motivi esposti nella lettera che sto » per leggere : XXI