in quelle unità che sorgono dalla somiglianza delle cose, avventurarsi così nello ignoto, senza che la mente sia costretta a giungervi per gradi, e raffrontar le cose nuove con quelle note. Metodo d’insegnamento fondato nel senso del bello, il quale esercitando la fantasia doveva dare quelle « anticipazioni che sono necessarie siccome al traffico delle merci, similmente al commercio delle idee ». Raccomanda che l’educatore si serva di tutto il mondo visibile per riferire ai giovanetti le relazioni della natura corporea con la spirituale, promuovendo così nel loro animo un’armonia pensosa, il sentimento della bellezza, da lui predicata, e che sarà poi la vera educatrice. « Il ravvivarsi della verzura dopo il tuono e la pioggia, ricordi la novella vita che nelle anime non corrotte lascia il dolore». — 94 —