viene fatta strumento di solo una cosa : cioè di piacere. Per lui la donna, nella sua semplicità, docilità, mobilità, schiettezza, amore, debolezza, logica, rassomigliando al fanciullo, al genio, al popolo, è indizio fecondo morale e civile. Esalta perciò in Lei la mite sapienza, l’oscuro eroismo, mentre del troppo male e talvolta del troppo bene che se ne parla, non trova di vero che la debolezza degli uomini. E fa eh’ Ella stia rispetto a questi come lo zero ai numeri, perchè rimpastabile all’ infinito ; mentre addebita la colpa dei suoi errori per lo più all uomo, tanto che dice : « difficile trovare una donna che abbia ingannati gli uomini, nè sia mai stata ingannata». A fondamento dell’amore stesso egli pone la fantasia dell’uomo, asserendo che l’amore non in altro consiste che in ciò che l’immaginazione dell’uomo pone di suo nella donna. E ritenendo che il vincolo del matrimonio non possa freddare l'amore se non in quanto fredda l’immaginazione, ne trae la conseguenza che chi ha l’immaginazione sveglia, come gli artisti, i letterati, quando si marita è buon marito davvero. Il Nostro sembra scoraggiare quando afferma che il matrimonio è come la morte, se non soggiungesse che, appunto, bisogna andarci preparati. Limite quindi all’uomo è la donna stessa, i cui errori sono - % -