L’ambiente parigino che gli aveva in gran parte ispirato quest’intimo dramma riflettente la sua esistenza di esule, presentava elementi troppo pericolosi per la morale provinciale italiana, per non rendere perplesso l’autore degli Opuscoli di Fra Girolamo Savonarola, nel descrivere le peripezie d una donna caduta nella mota di Parigi, benché dovesse poi rialzarsi. Il brav’uomo, stretto tra il bisogno di creare questo genere di romanzo che doveva contenere germi fecondi per la nostra letteratura, e la tema di essere frainteso, finiva col far troppo contrastare nell’opera stessa le considerazioni morali con l’azione drammatica, in modo da subire poi da un lato il giudizio del Manzoni « Un pasticcio di Venerdì Santo e di Sabato grasso » e dall’altro, l’accusa del Cattaneo d’immoralità. Vero è che la perplessità e lo scrupolo del Nostro doveva fatalmente scindere l'unità dell’opera stessa, tanta copia vi si trova di arte e di artificio, di filosofia e di morale. Lo scopo educativo che ne informava la vita e le opere, costringendone come in un cilicio la natura ardente, impediva al Dalmata generoso di tradurre in una espressione d’arte spontanea la moltitudine tumultuante del suo pensiero, che — 112 -