struire sulla poesia del passato la prosa della moderna borghesia. Prosa che innalzava sull’umanità i muri di bronzo d’un individualismo cieco, tradotto nelle belle formule degl’ Immortali Principi, quali assomigliarono poi tanto a quella statua dal be-retto frigio posta sul banco della Rivoluzione: fredda come il suo marmo. Ispirato dalla sapienza della misera patria a quelle verità che furono i campi dell' antica avita grandezza, il Nostro, ad insegnamento dei compatriotti, a mortificazione della straniera caparbietà, propugnava il suo vero confortato dal pensiero d’un antico Italiano, ad altri suoi e a quei di fora ignoto : « Elles ne sont pas neés d’hier ces doctrines de droit social, dont on fait tant de bruit. Vous trouveriez, par exemple, dans ce pauvre Vico, qui a eu le malheur d’écrir en italien ou en latin, vous trouveriez des .principes de liberté bien plus solides que dans le Contrat social et que dans Y Enciclopedie tout entière ». « Vivere non soltanto nel vero, ma vivere del vero, ecco, secondo il Vico, tutto il diritto naturale». E per stabilire in armonia a quel diritto che 1’ Enciclopedia non aveva inteso, gli elementi per costruire 1 edificio d una società migliore, incalza il Nostro, con due assiomi che il Vico stesso deduceva dal - 36 —