tempi e la miseria degli uomini di quei tempi possono spiegarci tanto scempio del nome e delle idee di Nicolò Tommaseo. A quest’Uomo, alla cui memoria ogni città d’Italia aveva eretto un monumento di riconoscenza nazionale ; cui Firenze, culla di Dante e della sua lingua, decretava sepoltura e onoranze nazionali ; che il popolo d Italia aveva mandato suo rappresentante al Parlamento Nazionale ; cui Re e Governo Nazionale avevano offerto un seggio nel Senato d Italia ; che tutti gli studiosi d'Italia e di tutto il mondo hanno sempre considerato uno dei più eletti rappresentanti del genio italiano dell'800 in un campo ch e l'espressione più genuina, più pura dell'anima nazionale, cioè nelle lettere e nelle discipline linguistiche ; a quest'Uomo, che ha dato alla civiltà d'Italia, agli studi storici, letterari, filologici italiani volumi e volumi di sana robusta prosa e di nobilissima poesia, in una straordinaria, direi stupefacente abbondanza, tra cui un commento insuperabile di Dante e un mirabile ancor oggi fresco e ricercato dizionario della lingua; a quest’Uomo, che per il Risorgimento d'Italia ha subito persecuzioni, carcere ed esili, che ha diretto insurrezioni contro l'Austria del 48 e gover- ni