nerale, chè la fretta non paresse o paura o vergogna : tutti muti.... pensavano i compagni morti, altri le donne o indarno desiderate, o oltraggiate, od amanti. Il popolo fermo e tacito, senz'armi, senz’ ira guardava, come se coloro fossero vincitori, egli vinto. E mentre passavano ecco un contadino, tenendo pel morso un cavallo destriero riccamente bardato ed armato; e gridava: “Messeri, chi l’ha perduto di voi? ” Il cavaliere era morto : ma quel buon uomo non volle appropriarsi preda, sebben di guerra giusta ; e visto un soldato, in età che si trascinava ferito : “A te compagnone, acciocché tu te ne vada più presto lontano da noi ”. E senza guardare il tristo drappello, com’ uomo eh’ ha maggiori cose a pensare, svoltò da altra via ». Il Duca d' Atene anche per il colore trecentesco dello stile, presenta un quadro animato, palpitante della nostra storia mediovale, recando un contributo sapiente all’arte narrativa ; si che l’opera del Nostro prelude a un genere letterario nuovo e adatto a tempi più maturi, in cui la poesia dovrà essere fatta specchio più nitido di verità. Con le dipinture storiche il Duca d'Atene ed altre simili, mirabile il Sacco di Lucca e 1’ Assedio di Tortona, il Nostro riformando il romanzo storico, non limitava la sua opera innovatrice, ma tre anni — 109 —