all uni ve/sale amore di cui avrebbe voluto essere e « banditore e martire ». Questo stesso suo paese, che sorge sulle strade consolari di Roma, terrestri e marittime, munito di quelle loggie e di que’ bastioni, albergo dell’arguta ed acuta saggezza veneta, fece ch’egli bevesse «con il latte l’idioma d’Italia e la speranza», fede della quale fu bardo e dottore il conterraneo S. Girolamo. Sua nonna dei Conti Balio de’ Mangilis, famiglia a cui devesi la scoperta del monumento della Lega Lombarda, venne inoltre in Dalmazia dalla valle di Bergamo ; ed il padre suo di nobiltà terrazzana, originaria dell’isola Brazza, presso Spalato, contava nella sua famiglia generazioni di soldati e magistrati al servizio di Venezia, umanisti e preti, de’ quali fu uno Vescovo a Scardona, in Dalmazia, e sepolto nella Chiesa di Postire, paesello dell isola citata, con questa lapide sulla sua tomba : « Scardona antistes, genere ac virtute corru-scus De Thomaseus conditur hinc Nicholaus ». Narra nelle sue « Memorie poetiche » il Nostro, come dovette assoggettarsi allo studio della lingua . slava in gioventù già avanzata, per raccogliere i canti popolari serbi, che tradusse nell’italiano e per comporre le « Iskrice » (Scintille), in quella _ 5 _