coscienza ; sarà un fenomeno tutto morale che trionferà sulla forza bruta e sull’egoismo codificato. Agl’Immortali Principi che consacrarono i diritti dell’uomo, seguirà più degnamente la carta dei doveri, che consacreranno l’amore di sè e l’amor per gli altri in un sinonimo ideale, qual trascenderà ogni formula giuridica nell’infinito della coscienza. Il principio mazziniano di passionata associazione valeva negli effetti quello dell’ « ordine dell’amore » del Nostro, entrambi ispirati alla vera legge di natura. La Società superando l’individuo, il numero, il metro scientifico, troverà in un governo forte e immune da influenze di parte o di classi che si amalgherebbero in un unico e ben proporzionato organismo, il rapporto fra il singolo e i più, stretto da un interesse comune. Il Nostro che non fu del suo secolo, proietta ancora lontano il suo vero, pioniere di un’epoca nella quale la civiltà correrà per le vie radiose della bellezza, e segnerà la prevalenza delle morali sulle scienze corporee, per cui la materia lascerà traccia di luce, mentre i fattori della vita e del mondo converranno amorosamente nell’unità da lui auspicata.