« svizzero livornese » il Vieusseux, assolcatore di troppo audaci scriventi. Su protesta degli ambasciatori d’Austria e di Russia in seguito a due articoli, uno del Nostro, sul volgarizzamento di Pausania fatto dal Ciompi, e uno di Leone Leoni sul poema di Angelo Curti, Pietro di Russia, che contenevano entrambi allusioni pungenti per quei due Stati, la Antologia fu soppressa. Il Nostro, difeso generosamente dal Vieusseux, che intendeva addossarsi ogni responsabilità, volle invece accusare sè stesso publicamente e incriminarsi di tutte e due gli articoli, per salvare il suo compagno, impiegato granducale. Dovette perciò andarsene in esilio, ma ricordò poi la vecchia famiglia dell'Antologia, dove «Elaborarono tanti uomini illustri della patria, con tali accenti, da lasciarne imperituro ricordo nel- 1 animo ed un’immagine possente nella fantasia degli Italiani : « Per lo più gli uomini il bene non sentono se non perduto : quando il grande albero si distende reciso, e copre di sè tanto spazio di terra, quanto l’occhio, vedendolo eretto al cielo non si figurava ; l’uomo ne ammira insieme e commisera la robusta bellezza, e lo punge la memoria del tempo che sconoscente ed inerte, e’ giaceva nella sua ombra, senza por mente all’amico — 47 —