II. FUNZIONE CIVILE DELL’AFFETTO. DELLA FANTASIA. Fu educatore col pensiero e con l’azione, non mai pretendendo insegnar la virtù con dei precetti a mo’ di « quei Veneziani che a chi domanda la via, rispondono : sempre diritto, sempre diritto : ma si svolta ogni dodici passi. A conoscere tale dirittura ci vuole una guida ». Sopratutto l’educazione voleva fondata sulla forza dell’ idee, che, come l oro di Orazio, « va per mezzo ai satelliti, rompe le muraglie, più potente del fulmine » ; per spezzare così le barriere che chiudevano lo spirito italiano nell’angustie della tirannide straniera e dell’abbrutimento civile. Egli intendeva muovere alla causa della libertà sopratutto con la forza del pensiero e dei sentimenti, ritenendoli leva più potente all’ inerte destino della Patria. - 88 —