Dalla petrosa isola di Rrazza, donde gli artefici di Diocleziano trassero i marmi per le magnificenze dell'immenso Palazzo, la Spalato romana odierna, erano venuti a compiere gli studi nelle Università d'Italia due discendenti della famiglia dei Tommaseo. E a confermare la nobiltà italiana della loro stirpe due giovani dalmati si fecero volontari della grande guerra per la redenzione di tutte le terre d'Italia (1). (1) A sfatare le elucubrazioni di chi ha tentato di metter in dubbio persino l'italianità del casato dei Tommaseo, si riproduce in questo volume l'albero genealogico — opera del '600, aggiornata ai tempi del grande Sebenicense e forse già proprietà sua — in cui il cognome italianissimo Tho-maseo appare fin dal capostipite e rimane tale nei secoli e in tutte le aggregazioni di questa nobile famiglia originaria della Brazza ai Consigli dei Nobili di Almissa, di Spalato e di Sebenicp, composti — come quelli di tutte le altre città municipali di Dalmazia — sempre esclusivamente di dalmati italiani. IX L* ora di Nicolò Tommaseo. b