LE COSTE DELLA PENISOLA 43 la punta della Campanella. Si entra poi nel golfo di Salerno che termina a Capo Licosa dove si notano Amalfi, cui nulla resta dell’antica importanza marittima, Vietri, luogo di costruzione di navi in legno, poi il porto di Salerno. Seguono le rovine dell’antica Pesto, la spiaggia di Pisciotta dove si nota un piccolo commercio' di cabottaggio, il capo Palinuro dal quale si entra nel golfo di Policastro sino a Sapri, dove termina la costa Napoletana. Per i numerosi seni che questa costa presenta per la frequenza dei luoghi abitalti e per 10' spirito marinaro degli abitanti, questa costa è molto produttiva dal lato marittimo e conta numerosi centri importanti. GAETA. — Il porto si apre in fondo all’ampio golfo capace di tenere l’armalta d’Italia. Il porto è molto sicuro perchè riparato da tutti i venti che dominano nel Tirreno. Gaeta ebbe notevole commercio nel passato e fu centro di una numerosa marina veliera che percorse brillantemente i mari del mondo. Decadde col progredire della navigazione a vapore e le restò una modesta e piccola marina veliera che commercia lungo la costa del Napoletano e con le isole adiacenti. NAPOLI. — Il porto attuale è diviso in due parti:, l’una militare, e l’altra mercantile. 11 porto militare è compreso fra il molo S. Vincenzo, che più degli altri si protende in mare, e il molo Angioino; comprende un bacino di