Neppure doveva trattarsi di una parte organica del Diario nella forma in cui l’Abba lo aveva riordinato qualche anno prima e lo aveva inviato alla Rivista dell’Hillebrand, offrendone poi un capitolo al Pratesi. Penso che si trattasse piuttosto di note e di reminiscenze che riguardavano personalmente Garibaldi e che potevano essere utili al Carducci per la biografia del Generale che aveva in animo di preparare. Difatti l’Abba, nella lettera teste ricordata del 3 maggio 1877, scriveva al Carducci : « Se vi pare di poter cavare da esse (note) qualche linea scrivetemi e io ve ne manderò delle altre, lieto di aver serbato memoria delle piccole cose che vidi fare dal Grande Uomo. » Non si trattava dunque di una considerevole porzione di quel Diario che, [8J]