seche o quasi. Ma quelle intrinseche sono anche più forti. Quel che conosciamo del Diario è ancora aderente alla visione della realtà fissata negli appunti del taccuino, come un giovane poco più che ventenne la poteva sentire. Nelle Noterelle, pur cosi obiettive e semplici e nonostante lo studio posto dall’Abba di essere il narratore che descrive e racconta eliminando l’elemento subiettivo, vi è l’anima dell’uomo fatto, maturato precocemente dalla sofferenza e dalla riflessione in solitudine; la stessa anima che si rispecchia, con tanta forza e con tanta passione, nelle lettere ai pochi amici fedeli. Anche un paesaggio è una rappresentazione obiettiva della realtà: eppure un grande pittore dotato di una grande anima non lo sente né lo rappresenta egualmente a venti anni e dopo i quaranta. Dino Mantovani, avvicinandosi al [ *43 ]