« Insomma si procede di bene in meglio : più vado innanzi, e più l’interesse, la foga, l’ardore cresce: vi sento le fiamme di quel cielo, la marcia per que’ deserti: l’impressione totale stampata nella parola; bella, vera disposizione de’ gruppi in una prospettiva aereata, e calda del subbuglio della rivoluzione. Credo che il tuo manoscritto piacerà grandemente; sarà rubato. Vai avanti dunque : ma taglia, taglia le cose oziose e troppo sentimentali. “Che acque! Che cielo! se io fossi pittore! ” e certe altre che sono fredde e convenzionali. Di queste però ne ho trovate ben poche, e dove tu stesso sci dominato dalla grandezza del fatto reale, punte. Vai avanti dunque, e se mi paresse che tu avessi fatto male ti direi con la stessa schiettezza, rifai o smetti. Attendo altri fogli, se credi. Vedi bene che le mie osservazioni si riducono a poco : segno che il tuo stile è curato ». Il pregio e la mole del lavoro gli facevano pensare altresì che al Diario, piuttosto che in una Rivista, sarebbe convenuta la pubblicazione in volume. [112]