Noi conosciamo ora il punto di partenza c quello di arrivo : il Taccuino e le Noterelle. Sappiamo anche qualche cosa del cammino che li separa. È naturale il desiderio di accertare come e quando la crisalide si mutasse in farfalla. Il taccuino è quale era logico aspettarsi che fosse. Una successione cioè di rapide note slegate che fermano in una frase sintetica e, spesso, quasi convulsa, una visione del momento e il balenare di un sentimento o di una riflessione. Chi scrive, scrive per sé e basta che la frase segnata abbia il potere di evocare per lui tutta una serie di memorie, che l’ora, dedicata alla azione e non alla letteratura, non poteva consentire di registrare. Se altri « taccuini» esistettero ed esistono, in continuazione di questo primo che ora vede la luce e che contiene i ricordi del balzo portentoso che condusse Garibaldi e i suoi da Quarto a [66]