eccessiva modestia: ogni tua gloria mi rallegrerà come fosse mia. » L’Abba accetta l'offerta di fare accogliere suoi scritti dal Diritto, dichiarando di apprezzare molto il giornale e il suo Direttore per quanto concerne la ripubblicazione del romanzo Le Rive della Bormida. Quanto al Diario egli aveva già pensato di sua iniziativa al-l’Hillebrand per la nuova rivista che questi stava per pubblicare. Lo aveva invitato a collaborarvi Giacomo Bar-zcllotti e l’Abba aveva inviato alcuni capitoli delle Rive da tradurre in tedesco. Non era evidentemente quel che si desiderava. Allora, narra l’Abba al Pratesi nella lettera del 22 Maggio 1874, « il Barzelletti mi chiese qualche altro lavoro di più corta lena per il primo o secondo numero della rivista; ma io non ho nulla di finito. Dei disegni ne ho molti, degli abbozzi ne buttai giù più d’uno in questi due anni; [ 79]