Null’altro, dunque, come mi sembra probabile, che memorie di quanto di Garibaldi l’Abba aveva personalmente veduto: e, forse, non soltanto durante la Spedizione dei Mille. Ciò non esclude — specialmente tenendo conto del cenno dell’Abba di avere « raffazzonato gli appunti presi giorno per giorno in Sicilia » — che le note inviate potessero, almeno in parte, essere come un florilegio del Diario: una cernita, cioè, dei passi che più direttamente concernevano il Generale e le sue imprese. Comunque non fu certo allora che il Carducci scrisse alFAbba: « Non so se scriverò mai la vita di Garibaldi, so bensì che le vostre NotereUe sono una meraviglia e che le ho passate allo Zanichelli perché le stampi. » Credo che poche, o forse nessuna, lettere autentiche del Carducci siano state cosi frequentemente citate e ri-[88]