erano la sinfonia delle Noterelle d’uno dei Mille!» Bella espressione, certamente: ma ad un critico può sorgere il legittimo dubbio che il Diario fosse già qualche cosa pili di una sinfonia delle Noterelle e ne costituisse cioè, più che il semplice canovaccio, addirittura la prima stesura, poi soltanto riveduta e, con mano delicata e sapiente, ritoccata e migliorata. Infatti il Diario è già opera di elaborazione artistica, successiva di qualche anno alle note prese durante la Spedizione. La testimonianza sicura del Pratesi ci dice anche che fu composto negli anni di Pisa tra il 1864 e il 1865. Sono gli anni del raccoglimento e dello studio in attesa di nuovi eventi e di nuove azioni per la Patria. Ed è anche verosimile che sia cosi perché gli anni immediatamente susseguenti al 1860 furono assai agitati per l’Abba, recatosi [ »34]