Del resto bastava prestar fede al-l’Abba stesso quando aveva detto che le Noterelle le «trasse, dopo vent’anni, dal proprio taccuino del 1860». Bisognava soltanto intendere quel «trasse» nel suo vero significato e non interpretarlo come un «copiò» o un «trascrisse ». Ormai che tutti possono darsi conto di che cosa fosse il taccuino (mirabile documento di vita e di animo nella sua rude semplicità!) è invece molto interessante indagare in quali rapporti siano da porsi le Noterelle col preesistente Diario d'uno dei Mille, composto, come abbiamo visto, prima del 1866. Il Perotta, compilatore del volumetto prezioso Meditazioni e Ricordi del Municipio di Cairo Montenotte, riprodu-cendovi la avvertenza apposta dalFAbba alle Note tratte dal Diario commentava (p. 61): «Altro che povera forma!; esse t 153 ]