l’Abba fu assorbita dalle cure della edizione e, poi, lo sconforto gli si addensò pili greve sull’animo per le nuove delusioni patite. E il Diario continuò a dormire nel cassetto, mentre l’Abba preferiva tornare a martoriarsi attorno alla trama della tragedia Spartaco, della quale soltanto nel Giugno del 1876 si decise a mandare il primo atto all’amico Pratesi. Ma il 10 Febbraio 1877 pareva rinunciare alia penosa fatica scrivendo al Pratesi : « Dello Spartaco non ti dirò nulla per carità che ho di me stesso. Quel mio lavoro non lo finirò mai più. » Invece qualche settimana dopo si proponeva di mandare all’amico il primo atto raffazzonato e il secondo. A distrarlo dal lavoro letterario sopraggiunse anche la lotta politica del Marzo 1877 nella quale non riuscì eletto dagli elettori di Savona: e crescevano [ »5 ]