la dimostrazione del mio convincimento. Anzitutto è una questione di dimensioni. Tra un periodo e l’altro di una nota del Diario troviamo talvolta intere pagine di Noterelle. Inoltre vanno tenute presenti le lettere al Pratesi del 1870 nelle quali si insiste ripetutamente nella idea di innestare il Diario in un romanzo che l’Abba aveva allora in mente di scrivere. È evidente che il protagonista di questo romanzo non nato, come l’Arrigo del poema, avrebbe dovuto essere «uno dei Mille»; e il Diario, del quale sarebbe figurato autore, avrebbe servito ad evocare il momento epico e glorioso della sua vita. Ma chi penserebbe ad «innestare» in un romanzo un diario che non fosse di dimensioni assai modeste? Chi penserebbe ad un siffatto «innesto» per le centinaia di pagine delle Noterelle? [ *39 J