cuino, lo cercò per tutta casa e lo ritrovò in mezzo a pacchi polverosi di manoscritti, sgualcito, con le pagine ingiallite, con le annotazioni scritte a lapis, scolorite e in molti punti pressoché illeggibili». Il vero tesoro nascosto. Un po’ di fatica per la decifratura ed eccolo pronto per la tipografia. Infatti lo Janni scrisse addirittura : « Il libro fu scoperto, come tutti sanno, da Giosue Carducci». Non poteva essere scoperto quello che non esisteva e che fu il frutto di un lento logorio di lavoro cosciente e nacque, con pena e con fatica come ogni vera opera d’arte, dal travaglio consapevole dell’artista (i). Ma la materia, se pure non vivificata ancora dal soffio della ispirazione poetica, indubbiamente preesisteva alla redazione definitiva. (i) Ricorderemo tra poco un’acuta e bella analisi di Emilio Ceccki sulla genesi delle Noltrr/ie. [132]