anche con fiorettature e con fronzoli, fino a far credere che l’Abba, quasi immemore del polveroso taccuino, a-vesse dovuto faticosamente ricercarlo a lungo fra vecchie carte dimenticate per sodisfare il desiderio del Carducci: del quale avrebbe poi docilmente, per non dire passivamente, subito l’impeto generoso. E vedremo anche come questa versione contrasti con la assidua cura con la quale l’Abba covò e maturò nella sua coscienza di artista le memorie della sua giovinezza garibaldina che furono l’amore e il tormento della sua virilità fino a quando egli non riuscì ad esprimere, e cioè a far sprizzare dalla sua anima appassionata, nella forma che gli parve finalmente degna, la materia ardente dell’epica gesta. Non già che la versione tradizionale non abbia alcuni spunti veritieri che [70]