vato la degna espressione nella creazione artistica non destinata a morire, dove essere per la grande anima come un senso di liberazione che gli rese più agile e più spedito il passo fino alla mèta. Dirà forse taluno che l’alone di leggenda formatosi intorno alla nascita delle Noterelle era più poetico e più suggestivo della realtà: e che la illusione che quelle pagine, alle quali torniamo sempre con commozione e con ammirazione inesauste, fossero state scritte al bivacco con la mano ancora calda pel contatto del fucile, era una cara e bella illusione. A sodisfare questo senso di poesia — e nessuna poesia è cosi alta e pura come quella che affonda le sue radici nella verità — stanno le note del taccuino vergate veramente tra un bivacco e una diana. Esse ci testimoniano che [148]