La quale avvenne, con l’aiuto del Carducci, quando e come l’Abba volle e cioè dopo che, con lento e tormentato lavoro di correzione, di riplasmazione e di vera creazione, egli ebbe tratto dal Diario, scritto avanti il 1866 e non mai messo in disparte, i primi capitoli delle NofereJJe e, dopo aver pensato di pubblicarle altrove, decise di tentare di farle accogliere dallo Zanichelli. Su questa lunga vicenda getta luce sicura di verità un carteggio inedito fra l’Abba e Mario Pratesi (1), da me raccolto ed ordinato. Esso permette di stabilire, in modo inoppugnabile, come, (1) Sono 408 lettere che vanno dal 1866 al 1910: ne ho pubblicato un saggio nella rassegna Pig*f del Luglio 19)2 (Anno IV, n. 7). Il Pratesi (1841-1921) aveva conservato quasi tutte le lettere dcU'Abba e le ho ritrovate fra le carte lasciatemi da lui, al quale mi legavano vincoli di sangue e di ailetto quasi filiale. Anche l’Abha aveva fatto altrettanto e la Famiglia di Lui ha voluto consegnarmele perché ricomponessi, quasi nella sua integriti, il nobilissimo carteggio che attcsta gli alti semi dei due valentuomini e la loro mirabile amicizia fraterna, nata ai tempi di Pisa e durata immacolata quasi meno secolo. Kaprimo qui alla Famiglia dello Aedo dei Mille, che serba eoo [7*]