dal precedente Diario, nacquero le No-tcrelle d’uno dei Mille. Fin dal tempo della convivenza pisana il Pratesi aveva certamente avuto cognizione del taccuino delPAbba e dello svolgimento fattone in quel « Diario d’uno dei Mille * dal quale furono tratte le annotazioni per YArrigo. Dell’Arrigo, sulla copia donatagli dall’amico il 7 Maggio 1866 mentre stava per partire per la guerra, il Pratesi scrisse subito una recensione e il Diario lo moina nerezza il cullo della tua memoria, la mia reverente gratitudine. Alla quale ai aggiunge ora quella per avermi consentito di conoscere e di riprodurre il prezioso latriamo inedito del 1860. Se, come è scritto in una lapide detta» da Isidoro Del Lungo, Mario Pratesi era nato piuttosto a meri-tare che a procacciarsi la (uni, non sono dimenticati da tutti, di questo purissimo prosatore toscano, romanzi come il \lemd» di Dtkella, il Pettata de! Doltm, la Erediti, le Perfidi/ de/ ran, bozzetti come quelli /a Prmimna e Di Patte m Patte, scritti d'arte cornei Rimedi Vem^iaai. [7J]