nelle Marche come capitano di un battaglione della Guardia Nazionale. Occorre dunque cercare di fissare che cosa fosse veramente il Diario del quale abbiamo riprodotto i non molti brani pubblicati insieme con VArrigo (i). Il Bulferetti (2), nel suo pregevole saggio sulFAbba, è il solo, per quanto io conosca, che abbia studiato acutamente le relazioni fra VArrigo, il Diario e le Noterelle con minuti raffronti i quali mirano a porre in rilievo, specialmente sotto l’aspetto estetico, il paziente e accorto labor limae dell’Abba. (1) Dell 'Arrigo si può giustamente dire con l’Amoretti (Commemorazione cit-, p. 18) che fu « un poemetto plasmato sugli appunti che l’Abba avca tracciato df per di durante le soste, i bivacchi, le marcie e combattimenti in Sicilia e nel continente napolitano». E sarebbe certamente interessante lo studio del poema come fonte di informazione storica, estraendone quel che è attestazione di fatti' e confrontandolo con la narrazione in prosa delle Notertlh e degli altri scritti di storia garibaldina dcll’Abba. (2) Domenico Bulfeuf.tti : Giuseppe Cesare Abba (lifistio) Versi e Prose. (Nella Collezione « Scrittori Italiani con notizie storiche e analisi estetiche », Torino, Paravia, 1924). [*35]