rico. Del pensiero di intitolare quelle Memorie a me vi ringrazio e me ne tengo onorato. » Ed è un tono ben diverso da quello che aveva usato dopo la lettura dei «ricordi» inviatigli per suo uso nel 1877 e dei quali, nella già citata lettera del-l’8 maggio, aveva detto soltanto: «è la grandezza colta al vero sul luogo con una fedeltà e un rispetto che si fa scrupolo di aggiungere frasi». Il Carducci, dunque, aveva letto nel febbraio il brano rimessogli per incarico dell’Abba dallo Sciavo, prima di raccomandare allo Zanichelli l’edizione del volume, e poi, nel marzo, le pagine su Calatafimi mandategli dall’Abba; ma le rimanenti note le aveva conosciute, e soltanto in parte, quando erano già in bozze di stampa. Onde la verità, quale emerge dai documenti, è bene espressa dalla incisiva [120 ]