La paga dei soldati 241 hanno più avuto notizia dal giorno che ne sono partiti. Gran che se ricevono qualche cosa per le feste che seguono il gran digiuno e in occasione delle feste del Sultano ! Ben inteso quando vi è un po’di denaro disponibile nelle casse dello Stato. E s'i tratta generalmente di un mese di paga. Quando poi hanno finito il loro tempo e si ricordano di lasciarli in libertà, vien loro consegnato un documento dal quale resulta il loro credito verso lo Stato. Ma è un pezzo di carta senza il menomo valore, e del quale non sanno che farsene nemmeno i seraf— specie di cambiavalute-usurai, i quali hanno la specialità di questo genere di operazioni sugli stipendii dei funzionarli e specialmente degli ufficiali. Quanto a questi ultimi, quando aspettano inutilmente lo stipendio da sei o sette .mesi, non hanno altra risorsa che quella di vendere per l’appunto a questi seraf, con una perdita che varia fra il 50 e l’80 per cento.... secondo la distanza da Costantinopoli, iloro stipendii arretrati. Ma è molto raro che possano realizzare il 50 per cento. I seraf costituiti in una specie di sindacato, hanno le loro entrate — e grandi influenze al Ministero della Guerra. Sanno aspettare l’opportunità o l’uomo col quale trattare per la riscossione in blocco di tanti stipendii, per modo che fra la somma data agli ufficiali e i bachcisch distribuiti in alto e in basso, e quella che incassano, rimanga loro ancora un bel margine come guadagno. Si tratta di operazioni talvolta di qualche milione. Quando quei poveri soldati sono trasportati in Europa, nel paese dei Cristiani, dell’odiato giaurro come essi dicono, sentono ridestarsi più vivo che mai il fanatismo, ed è opera santa per loro l’opprimere, il torturare, l’uccidere il cristiano. Quei soldati, i quali vengono dalla lontana Y. Mastegazza, Macedonia. 16